Settanta anni fa, dal 29 agosto al 4 settembre 1944, i soldati nepalesi “Gurkha” dell’esercito Inglese, insieme ai Sikh, ai Baluchi e ai Cameron, sferrarono dal fiume Foglia l’offensiva sulla Linea Gotica, sgretolando la resistenza dei tedeschi preparata durante l’estate del ‘44.
Provenienti dalla zona di Schieti e poi da Montecalvo in Foglia, conquistarono con enormi difficoltà il bunker tedesco di Ca’ Zangolino, (visibile tutt’oggi in zona Casinina), situato posizione strategica e dominante un lungo tratto del fiume Foglia. Risalendo verso Tavoleto, in località a Ca’Prino (a quota 311 s.l.m.), i Gurkha del 2\7 battaglione iniziarono ad operare, incitati dal Cap. Smith, dotati di solo coltello tipico nepalese il ‘Kukri’. Il balzo definitivo per la battaglia di Tavoleto che si protrasse per ben 5 ore consecutive con scontri frontali, corpo a corpo imponendo la successiva ritirata tedesca sui crinali a nord: Castelnuovo, Gemmano, Piandicastello, Montealtavelio, Sassofeltrio, San Marino e Rimini ove oggi si trova il cimitero militare Gurkha. Nella battaglia di Tavoleto, “gli unici tedeschi rimasti vivi erano prigionieri – e meno dei 30 Gurkha (dei 90 partiti nella notte da Ca’Prino, comandati dal Cap. inglese Hartur Smith), erano ancora capaci di reggersi in piedi. Essi avevano preso Tavoleto”.
Il nome di “Tavoleto”, oggi fregia il battaglione Gurkhas 2\7, un “onore di battaglia” concesso unicamente a questo reparto nel corso della seconda guerra mondiale.
Ancora oggi il motto dei Gurkha è il seguente:
- Meglio morire che vivere da codardo.
Maestro Luigi Signorotti, storico del paese.